Sukkot, la festa delle Capanne, arriva velocemente dopo Rosh Hashanah e Yom Kippur, e prima della 14° Giornata della Europea Cultura Ebraica (il 29 settembre) , giornata in cui sono moltissime iniziative che hanno lo scopo di favorirne la conoscenza. Tema di quest’anno ebraismo e natura che è stato declinato in moltissimi modi. Su tutti la cucina, che ha regole particolari e complesse e che come ogni altra cucina ha ricette per ogni occasione. Cucina che ha tessuto rapporti molto stretti con le cucine locali, anche con la cucina monferrina. E come la cucina monferrina anche la cucina ebraica ha le sue “paste ripiene”: i kreplach sono uno di queste. La mia versione dei “kreplach ” è un omaggio a questo legame, in cui la forma si sottomette alla sostanza per accogliere e fare sì che a tavola nessuno si senta escluso.
Per l’impasto ho utilizzato 4 etti di farina, 4 uova e 1 presa di sale.
Per il ripieno ho utilizzato:
400 gr di carne di pollo bena arrostita, pelle compresa, di cui conserverete il sugo
1 uovo
1 cipolla
1 cucchiaio di pan grattato
noce moscata, sale e pepe
Ho impastato a mano e tirato le sfoglie con la macchina.
Ho tritato tutto insieme e ne ho disposto una piccola quantità sulla sfoglia, ripiegandola e tagliandola come per i plin.
I kreplach si possono servire in brodo, secondo la regola ebraica, o asciutti e conditi con il sugo dell’arrosto che avrete conservato. Alla moda del “plin”, appunto.
ma che sorpresa! non me li aspettavo, meno che mai fra gli sfidanti! Questi li conosco, perchè li ho mangiati spesso, in varie ricorrenze e sono anche in un libro che amo moltissimo, sulla cucina giudaica, scritto da Claudia Roden. Libro da comodino, più che da mensola della cucina, ma fitto fitto di post it e buone intenzioni. Però, il ripieno di pollo mi manca (e dimmi dove hai preso quel pezzo lì, che in casa mia ci andrebbero matti)- e mi manca ovviamente anche la variante del plin che, mai come in questo contesto e in questa ricorrenza, diventa simbolo concreto di una integrazione felice, da qualsiasi lato lo si consideri, pizzicotto compreso. Grazie per la sorpresa, mi ha rallegrato una serata un po’ storta!
Il ripieno di pollo è una variante possibile, insieme alla carne di manzo e ai fegatini di pollo. La rollata di pollo l’ho trovata sabato mattina al mercato, pronta da infornare…il pezzo era di 800 gr quindi ne ho utilizzato la parte rimanente come pietanza. Questa sera li abbiamo mangiati asciutti, ne ho lasciata una parte da provare in brodo. Spero il malumore sia passeggero, se è riferito alla mandibola un giorno ti racconterò di quando si bloccò la mia. La ragione ancora oggi mi pare incredibile. Notte.
Ben arrivata! Un ottimo inizio…un abbraccio cri
Grazie a voi dell’accogilenza entusiasta e di avermi ridato lo stimolo a cimentarmi in cucina.
che brava!
grazie, è più facile di quanto sembri…certo alla fine non ne puoi più 🙂
Ciao Cinzia e tanto piacere di conoscerti! so molto poco della cucina ebraica e di tutte le feste e ricorrenze, ma affascina molto e chissà che non riesca a farmi una piccola coltura! mi piace moltissimo il tuo ripieno col pollo e il suo sughetto saporito per condire. Benvenuta all’MTC! bacioni, Francy
è un aspetto della cultura molto complicato che non riguarda solo gli alimenti ammessi ma in alcuni casianchela preparazione. Se vuoi sul mio blog trovi anche “il seder” (la cena) di Rosh Hashanah…
https://eyesmindandhearthaboveall.wordpress.com/2013/09/03/rosh-ha-shanah-shana-tova-%D7%A8%D7%90%D7%A9-%D7%94%D7%A9%D7%A0%D7%94-%D7%A2%D7%99%D7%A0%D7%AA-%D7%A6%D7%A8%D7%A4%D7%AA%D7%99/
grazie del benvenuto, siete tutte così carine! cinzia
Benvenuta al MTC con questa preparazione alla quale anche io, nella sua versione originale, sono molto legata.
Hag Sameach!
Eleonora
grazie Eleonora. se hai una ricetta a cui sono legati ricordi e affetti familiari la puoi condividere qui
http://www.jewishandthecity.it/index.php/disconnect-and-enjoy-2/
ricambio gli auguri!
cinzia
Ciao Cinzia! Che piacere leggere questo post! Non posso che apprezzare un incontro fra culture, in un’occasione come quella della giornata della cultura ebraica.
Grazie per questa tua versione di “kreplach del plin” 🙂
ma grazie, sì è sempre una bella occasione. E’ una cultura straordinaria! a presto posterò altro di gustosamente ebraico!
Beteavon a tutti. Ho letto con piacere la ricetta di Cinzia. Non sono ebreo, anche se il mio cognome lo è, di sicuro lo sono stato in passato. Mi sono avvicinato alla cultura gastronomica “kasher” nel 2010, organizzando una serie di cene ebraiche nel mio piccolo ristorante. Ho conosciuto Cinzia nel 2012 e da allora interagiamo nell’organizzazione della giornata internazionale della cultura ebraica. Quest’anno proporremo un laboratorio gastronomico di cucina kasher monferrina. La chiave di lettura è il finger food. Preciso che in questo caso il termine kasher viene usato nel senso lato del proprio significato. Il cibo è adatto, conforme alla regola. Non è preparato da un cuoco kasher, ma adatto all’alimentazione kasher. Le preparazioni comprendono un tris di hummus (ceci, piselli e peperone rosso), una matzà di spinaci e cannella, una clafouti di zucchine, menta e feta, una quiche lorraine di verdure ed un gazpatcho di pomodoro guarnito con melanzana grigliata e feta. Come vedete, tutti piatti della tradizione (hummus, matzà, pappa al pomodoro nella versione gazpatcho). & prsone tra il pubblico verranno scelte per aiutarmi a realizzare il buffet finger food che dopo verrà degustato. Non mi resta che dirvi: vi aspetto numerosi il 29 settembre a Ovada. Beteavon.
Adelio è una persona squisita con la quale lavorare è bellissimo. e gli sono grata per la sua sempre cortesissima e competente disponibilità. Se vi capita passate dal suo locale ad Alessandria oppure prendetevene un assaggio il 29 settembre. Non dirò altro sul menù. vogliamo mantenere qualche segreto? 😉
Verrei volentieri, ma volevo sapere se gli ingredienti, a parte il cuoco :), sono kosher o kosher style (feta, la quiche)… Mi sa che vi raggiungo 🙂
Carissima Michela innanzitutto grazie per l attenzione riservata alla ns. iniziativa. Purtroppo anche se il mio cognome lo fa supporre non sono kasher. Lo saranno stati i miei avi negli anni ma non io. Di conseguenza di kasher c è lo studio l applicazione ma non gli elementi e il preparatore (a regola kasher non essendo io di religione ebraica shasherizzerei la preparazione). Gli ingredienti alcuni sono kasher (matzà) altri no (la feta). Chiedo scusa in anticipo a tutti coloro che sono di religione ebraica ma non è profanare la regola ma solo studiare il gusto e le ricette di questa cultura straordinaria (anche a tavola). Se avrà occasione di esserci sarà un piacere fare la sua conoscenza e conoscerla.
Ciao Cinzia, è una gioia scoprire un blog intelligente e ricco come il tuo. L’Mtc è un luogo dove le contaminazioni sono una prassi felice e incontestabile quindi incappare in ricette splendide come quella che ci hai appena presentato, è un tassello che gratifica ed arricchisce questa community. Grazie e benvenuta. Pat
grazie Pat, spero di poter contribuire anche nelle sfide future. cinzia 🙂
caspita!!! complimenti!
Hola Cinzia, non pensare che sono pazza, ma io vado molto a sensazioni, e scoprendo il tuo blog mi è sembrato di sentire il profumo del bucato asciugato al sole, che sa di buono, vero e pulito…
ecco… adesso pensi seriamente che sono pazza…
comunque complimenti per il blog e i temi discussi, come essere tra amiche davanti a dei pasticcini e una tazza di the!
besos
E’ un bellissimo complimento che accolgo con piacere. Voleva essere questo il senso del blog, scoprire affinità e legami e creare atmosfere anche con chi non frequenti, per dire insomma che il mondo è ben più di quella piccola porzione che ci gira intorno.
Buona giornata
cinzia 🙂
Grazie della tua bella versione, Cinzia. Piacere di conoscerti e… Beteavon! 😉
benvenuta carissima 🙂
e…che ingresso con questi plin 😉
Grazie! trovo persone squisite come i piatti che propongono. Non so se sarò all’altezza di quanto leggo. Ma ci provo! e comunque imparo! 🙂 buona giornata 🙂