Pare sia la tendenza. Cosi Paola Pollo su Il Corriere della Sera del 28 agosto. E’ così nelle case, al ristorante, anche nelle mense scolastiche. In Germania, se i verdi andranno al governo, promettono di istituire – scritto tra i punti del programma – la “giornata vegetariana”. La Germania, il paese europeo in cui si consuma più carne, è anche quello in cui il cibo bio è più diffuso: supermercati, ristoranti e anche una bibita gassata che diede del filo da torcere alla CocaCola. E’ una scelta duplice, che va nell’ottica della salute e delle politiche ambientali. Anche nelle mense milanesi il 1 ottobre, giornata mondiale della dieta vegetariana, verrà proposto un menù senza carne, pesce e uova. Ma c’è veg e veg: personalmente sì al vegetariano no al vegano. Con tutto il rispetto per la seconda categoria.
Il venerdì senza carne, inteso come precetto cristiano, in casa mia lo si è rispettato sempre. Anche ora, con l’aggiunta di qualche altro giorno in settimana perché la carne rossa, ad esempio, io la evito totalmente ma il resto della famiglia ne è ghiotta. Ma è anche consapevole dei danni e dei rischi per la salute, e accetta di barattarla con altro. Con moderazione, appunto.
Perché in fondo il segreto è tutto qui. E poi diciamocelo, viviamo in un paese in cui grazie a Dio, le eccellenze alimentari sono diffuse. Perché dovremmo privarcene? Io ad esempio alla ricotta fatta con il latte delle caprette di Benedetta e Simone non vorrei rinunciare, così come alla mozzarella di bufala sulla pizza, alla focaccia al formaggio, ai gamberoni , al Cappon magro, alla bottarga, e via così…Tanto faccio che alla fine escludo la carne. L’ultima chianina la mangiai anni e anni fa e fu straziante quando per certificarne la qualità il ristoratore insieme al conto ci presentò la carta d’identità della mucca di provenienza, con tanto di foto come in un regolare documento. E non dimenticherò mai la baita e lo svizzero che cercava di rendere allettante a me bambina “un bel piattone di polenta e Bambi”. Per concludere. In un mondo in cui si è perso il buon senso, bisogna ripristinare delle regole. Poche, ma che vengano ben comprese e assimilate, le stesse che ci hanno trasmesso i nostri nonni con la loro saggezza. Alcune riadattate ai tempi che stiamo vivendo. Altre inventate la per là ma non senza un fondamento. Come ci propone, con le simpatiche illustrazioni di Maira Kalman, Michael Pollan nel delizioso Food Rules.
Concludendo lui stesso “tutto con moderazione”. Con un’aggiunta. Attribuita ad Oscar Wilde. “Anche la moderazione”.