Muschi di un verde profondo
La polvere del mondo è lontana.
Sen no Rikyu
In Occidente il muschio viene solitamente eliminato. In Italia ci si ricorda del muschio solo per la preparazione del Presepe, ma ho il sospetto che sia stato eliminato anche da lì.. In Giappone invece, se ne conoscono circa 300 specie. Il Tempio Saihonij a Kyoto (uno dei patrimoni Unesco dell’umanità) ha un giardino fatto solo di muschi. Lo può visitare un solo gruppo di persone al giorno alle quali è richiesto di trascrivere in giapponese un certo numero di caratteri del Sutra del Cuore o di un discorso del Buddha. Una volta finito si porta il foglio all’altare e si può iniziare la visita del giardino.
Elogio del muschio è un libro che ho molto amato e regalato. Non è solo un libro di giardinaggio, è molto di più. È un invito ad un viaggio, viaggio nei paesaggi di muschi, viaggio poetico nei giardini del Giappone, nella lingua giapponese che dona poesia anche alle nuvole, alle isole dei giardini, alle loro lanterne di pietra come i muschi.
È un libro adatto a chi voglia coltivare il proprio giardino interiore. È fatto di foto, haiku, poesie, miti, musica, cerimonie del tè, templi quasi segreti. È un invito alla conoscenza, un antidoto alla fretta, alla grossolanita’. In un mondo come il nostro in cui il cuore fatica a trovare uno spazio, invita a chinarsi verso il basso, il minuscolo, a cambiare prospettiva. Guardare ai giardini interni, nascosti, ombrosi, ai muschi che si insinuano in ogni spazio e resistono ad ogni forma di inquinamento, che danno respiro agli spazi angusti e refrigerio all’anima.
“Il giardino del tè, dove si reca chi vuole affrancarsi dal mondo, è tessuto di muschi”.