Questa estate è stata la prima di una nuova fase della mia vita. Ma soprattutto di quella di mia madre. E il libro, oltre che letto è vissuto. Anche se non proprio del tutto.
Come l’anziana protagonista mia madre è milanese. Non ha mai parlato in dialetto ma ogni tanto le vien fuori “sun spaciada”. E’ una frase buttata lì, tra consapevolezza e autoironia. E’ stata una donna energica, lavoratrice, moderna. Anche delusa dalla vita. Fino a qualche mese fa stava benissimo poi è caduta e non è più autosufficiente. Questa cosa mi ha colpito, non ero pronta. Faccio di tutto per tenerla attiva, soprattutto mentalmente. Quando stiamo insieme ritardo l’ora del pranzo e della cena, del sonno, le parlo di libri dei nostri viaggi, delle persone che incontro. Cerco di sottrarla all’isolamento, al venir meno delle capacità intellettive. Sono la sua aguzzina, da un certo punto di vista, e mi nutro di sensi di colpa. Faccio meno fatica ad accettare il mio invecchiamento del suo.Vedo tanti anziani malandati che se la cavano e mi chiedo perché lei no. Lei mi scruta con la coda dell’occhio, mi dice sei stanca. Le dico sì, ma va bene lo stesso. Ogni tanto piango. Per lei, per me.
Come il Lorenzo del libro, il mio compagno cerca di consolarmi, mi suggerisce di non lasciarmi travolgere, di trovare un’altra badante che mi sostituisca quando quella fissa ha i giorni di libertà. Lo ascolto, ma faccio di testa mia. Il pensiero volente o no sempre fisso lì. Mi concentro sul bello di poterle stare vicino. Mentre crescevo lei lavorava, lavoravo io mentre lei cresceva mio figlio. Il tempo è sempre stato poco, ora mi sento di restituire a lei, a noi qualcosa di quegli anni che non torneranno più.
La vecchiaia è destinata ad occupare un tempo lunghissimo nelle nostre vite. Ed è difficile. Per lei avrei voluto che non lo fosse. La vecchiaia diventerà un’emergenza nazionale? Le donne coinvolte nella cura degli anziani diventeranno un’altra categoria di depresse? Nell’accudire un bambino c’è un orizzonte, quando accudisci un anziano sai già come va a finire. Mi chiedo che sarà di me nella vecchiaia.
E intanto in tv i vecchietti ballano…
Oggi scrutando la mia mamma ho notato come le ultime settimane per lei siano state molto pesanti, molto di più che non in passato.
Mi ha detto di sentirsi confusa ed allora mi prende male ed ho timore delle mille cose che non sono ancora pronte e di come fare per gestirle. Non dovrò decidere solo io e mio fratello chissà come la penserà. Saremo uniti nelle scelte oppure ci sarà attrito e lei ne porterà le conseguenze? Non so, ma comprendo così bene i tuoi sentimenti e le tue paure. Sono anche le mie.
Sono situazioni comuni a tanti, soprattutto tante di noi. Ci sono cose di fronte alle quali purtroppo si è impotenti. Ci si sente fragili. Un abbraccio
Anche a te