Il Colophon, la rivista dei miei mondi

Scrivo da qualche tempo per  Il Colophon, una rivista letteraria on line edita da Antonio Tombolini   . Il curriculum di Antonio tratteggia il profilo di una persona originale. Come originale è lei, la rivista. Com’è andata che ho iniziato a scrivere per Il Colophon? in maniera impulsiva da parte mia: ho lanciato la richiesta al direttore   Michele Marziani , che è tra i pochi autori italiani che leggo, e lui mi ha detto va bene. Pensavo di saper scrivere? no, onestamente, ma mi interessavano i temi proposti e su quei temi avevo la mia da dire. La prima volta è stata faticosa, non bastavano le mie esperienze personali. Andavano supportate da riferimenti letterari. Ma avendo  grazie a Dio viaggiato e letto molto, ho potuto superare le difficoltà. Non mi definirei mai scrittrice, come pur fotografando molto e spesso anche bene, non mi definisco fotografa. Mi manca tutto il background e la trafila fatta di delusioni e bocciature prima ancora di successi che caratterizza la vita degli artisti. Scrivo soprattutto per svuotare la testa e il cuore dalle mille cose viste e vissute, dalle migliaia di pensieri che si affollano in me. E fare ordine.
Oggi è uscito il nuovo numero de Il Colophon. Il tema è   Quelle piccole cose di pessimo gusto Il mio articolo si intitola Tenerezza e grandeur di un mondo in ciabatte. Tra le righe si parla di ordine e disordine conseguente al crollo dell’Unione Sovietica. Io che sono persona ordinata in questo parteggio per il disordine  che a mio avviso è solo apparente e a modo suo creativo.

Come sollecita a fare il mio direttore,  diffondo il verbo e provo a concupire le masse. Leggete quindi il mio articolo Tenerezza e grandeur di un mondo in ciabatte e anche quelli dei miei colleghi, loro sì veri scrittori. Nei loro articoli rilevo una preparazione che non è la mia. Diciamo che, del gruppo, mi considero quella che abbassa il livello per arrivare alle fasce meno preparate di lettori. Meno cerebrale, più sentimentale. Però pare funzioni.

Di Michele Marziani avevo parlato qui Una bicicletta, l’amico ritrovato e una promessa di felicità

e questi sono gli altri miei articoli apparsi su Il Colophon

Sri Lanka, l’isola dove arriva il suono delle campane del paradiso

New York l’invisibile e i sogni

The Trip to Echo Spring. On Writers and Drinking

Meglio 100 giorni da pecora che uno da leone

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3 risposte a Il Colophon, la rivista dei miei mondi

  1. stravagaria ha detto:

    Salvo il link per leggermelo con calma 🙂

  2. Pendolante ha detto:

    Mi hai molto incuriosita. Leggerò appena posso dedicarci il giusto tempo . Ti dirò

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