Ve la ricordate Cocco e Drilli? Vinse lo Zecchino d’oro nel 1974. Io sì: avevo 15 anni, troppi per seguire la trasmissione ma la canzone, in qualche modo, deve aver fatto breccia nella mia mente. Soprattutto quel “ne vuole far borsette e beauty case…”. Forse in me era già latente la sindrome da Hermes victim. Tant’è che oggi, mi è tornata in mente. In che occasione?
Mi è arrivato un avviso di Christie’s per un’asta on line di borse. Iconiche naturalmente, e per lo più di Hermes. E per lo più Birkin. Dite che la Birkin non via piace e non vi crederò. Dite che non sareste disposte a sottoscrivere un prestito per averla e mi parrà più credibile. Perchè per comprarla la Birkin, quella che mi ha fatto venire in mente Cocco e Drilli, ci vogliono 70.500 dollars. Convertiti in Euro, secondo i calcoli di Christie’s, fa 65,931.6 Facciamo le signore, facciam 66.000 e non pensiamoci più! E’ una Birkin in coccodrillo opaco del Nilo color ametista. Scomettiamo che va via in un attimo? per qualcosa meno ne portate via una di alligatore. Se proprio volete risparmiare c’è quella di vitello, ma sono sempre 15.000 Euro. A questo punto, rimarrebbe quella di coccodrillo del Marocco, quello di Cocco e Drilli, appunto. Di pelle della Drilli per l’esattezza. Se non fosse che il cacciatore la ributtò in acqua per sfuggire ai coccodrilli. E quindi non esiste. Come del resto non esistono coccodrilli in Marocco, più probabile varani. Ma una borsa di varano sarebbe così cheap!
Il vero cacciatore di Birkin sappiatelo non si arrende davanti a nulla. Come lo so? Ho letto Bringing home the Birkin di Michael Tonello che di professione fa il procacciatore di borse per ricche clienti di case d’asta. Come Christie’s’, appunto.
Tutto ebbe inizio quando Michael, trasferitosi a Barcellona per un lavoro poi sfumato, decise di vendersi una sciarpa di Ralph Lauren su eBay per procurarsi del contante. Visto il profitto, mise in vendita tutto quanto era vendibile e iniziò a diventare celebre tra i collezionisti che gli chiedevano aiuto per procurarsi i pezzi mancanti. Il libro è divertente, avventuroso, pura follia. E se non volete acquistare il libro, che nel frattempo è stato tradotto in italiano, potete dare comunque un’occhiata al suo blog, e tenervi informate. http://bringinghomethebirkin.blogspot.it/
Chissà che non salti fuori una Birkin di coccodrillo del Marocco che anche voi, anche io, potremo permetterci.
Della Birkin ho già parlato qui:
https://eyesmindandhearthaboveall.wordpress.com/2013/12/10/balocchi-profumi-e-le-lacrime-di-jasmine/
L’ha ribloggato su occhimentecuoree ha commentato:
La Birkin, Jane, ci ripensa. Almeno per un po’. Chiede ad Hermes di togliere il suo nome dall’iconica borsa nella versione in coccodrillo. Indignata per le modalità di uccisione dei preziosi rettili chiede che vengano rispettate pratiche meno crudeli.
Anche per gli acquirenti, aggiungerei. Per averne una oltre il cash è necessario superare un colloquio. Jane, parliamone, ma non solo per quelle di coccodrillo
Non si può continuare con sta’ storia del Je t’aime …moi non plus.