Bella Fortitude, la serie ambientata nelle Isole Svalbard, Arcipelago del Mar Glaciale Artico, conclusa ma riproposta sul canale britannico Sky Atlantic, che l’ha prodotta. Per fortuna una finzione, appunto. La natura è di una bellezza estrema, a tratti angosciante e inquietante, adatta ad ospitare chi abbia qualcosa da nascondere o dimenticare. D’istinto verrebbe di associare il bianco alla purezza e invece la storia conduce in un labirinto di perversione, tradimenti, menzogne, segreti inconfessabili tipici del thriller psicologico per concludersi con un finale horror, a cui si arriva dopo una serie di orribili omicidi. Il bianco immacolato delle Isole si macchia quindi di rosso sangue. Inviato da Londra per indagare arriva Eugene Morton (Stanley Tucci), detective ispettore capo della polizia britannica, nonché ex agente dell’FBI, nell’ambito di una collaborazione tra la polizia norvegese e britannica.
Sempre di collaborazione tra Norvegia e Regno Unito si parla anche in Operazione Fritham di Monica Kristensen, pubblicato da Iperborea, in cui l’Autrice ricostruisce le vicende dell’operazione militare congiunta, condotta durante la seconda guerra mondiale, che avrebbe dovuto togliere ai tedeschi il controllo delle isole e quindi lo sfruttamento delle miniere di carbone. L’operazione fu fallimentare e si concluse con un bagno di sangue.
L’autrice è una nota glaciologa ed è una delle più note esploratrici polari nordeuropee. Il suo libro oltre che un resoconto storico e di un viaggio in una delle zone più remote del mondo, può trasformarsi in un efficace mezzo per fare un viaggio all’interno di sè. Provare ad isolarsi, fare silenzio intorno per ascoltare “i rumori” che arrivano dalla nostra coscienza e considerare che l’ambiente esterno, anche naturale, ha un peso anche sulla nostra capacità di resistere alla durezza della vita, che può trasformarci da docili in aggressivi. Scoprire che dove la comunicazione sembra più difficile o addirittura mancare, in realtà si fa più profonda. Scorgere orizzonti prima ignorati, cambiare prospettiva. Provare a cambiare, anche dentro di noi. Insomma, tutto quello a cui dovrebbero servire viaggi e libri.
Di Iperborea ho già parlato qui https://eyesmindandhearthaboveall.wordpress.com/?s=iperborea