Alzi la mano chi di voi colleghe/i bibliotecarie/i ha sognato di aprire una libreria. Per lo più tutte/i: mi pare di vedervi. Mi ci metto anch’io ovviamente.
Chi lo ha fatto, prima di diventare bibliotecaria, è stata la giornalista, poco convinta, Sarah Henshaw, che ad un certo punto della sua esistenza, stanca dei ritmi travolgenti della City, ha comprato un barcone di nome Joseph e con l’aiuto dei parenti (le banche le avevano rifiutato un prestito) lo ha trasformato in una libreria galleggiante, The Book Barge, e lo ha ancorato a Lichfield Staffordshire, suo paese di origine.
Ha anche navigato per 6 mesi lungo i canali del Regno Unito, dopo alcune trasformazioni per renderlo vivibile, portando con sé alcuni autori per gli eventi, e barattando libri con pasti, lavori di manutenzione alla barcone, e molto altro compreso un taglio di capelli.
L’idea era quella di promuovere uno stile di vita meno stressante, fatto di tazze di tè, conversazione e cultura, e dimostrare così che le librerie indipendenti offrono “shopping agreeable”, contrariamente alle grandi catene. Per non parlare delle piattaforme on line.
Naturalmente ha dovuto arrendersi come tante libraie o librai indipendenti e ora Sarah fa anche la bibliotecaria ma The Book Barge continua ad esistere, a scambiare o vendere libri nuovi o usati, tessere trame, voltare pagine. Lo fa alla marina di Barton Under Needwood, preferibilmente a persone che non parlano a voce alta. Ma a voce alta si legge, a The Book Barge: per fuggire, per imparare, per piangere, per aprire la mente, per recensire i libri che sono piaciuti. Non si leggono, ci tiene a precisare Sarah, palmi di mano, foglie di tè, volantini di protesta, estratti conti bancari.
Tutta questa bellissima esperienza che a tratti si è trasformata in avventura è raccontata in The Bookshop that Floated Away, pubblicato nell’aprile di quest’anno.
Il motto scelto da Sarah? (preso a prestito da Il Grande Gatsby) : “so we beat on, boats against the current”. Non è quello che vorremmo essere anche noi?
Io l’ho sognata la mia libreria, con angolo caffè e spazio lettura per bambini. Mai avrei pensato ad un barcone, d’altronde qui i fiumi non sono più navigabili. Bellissima idea. Mi spiace non abbia funzionato, ma credo sia stata un’esperienza unica
ho anch’io il mio sogno di libreria:. ci vorrebbe un mecenate, qualcuno che abbia denaro da buttare e voglia di realizzare sogni. vada come vada, sarebbe un successo
Gli diamo la caccia tutti a sto tale Mecenate
Io sto per aprire una libreria. Spero di non fare la fine di Sarah, come lei mi sento una barca che risale la corrente…