Il tema delle differenze è un tema molto caro a Julianne Moore, conosciuta in Italia come attrice ma non come scrittrice, che ha debuttato in editoria con la serie di Freckface Strawberry, le avventure di una bambina che ha questo nome perchè è lentigginosa. L’ispirazione le è venuta dalla propria esperienza di bambina dai capelli rossi e con lentiggini, che tentò di cancellarle e coprirle ma alla fine capì che erano le differenze a fare di lei quello che era ed imparò ad amarsi anche così.
Tema delicato soprattutto nelle fasi della crescita ma non così serio come quello affrontato nel libro successivo, che celebra la persona più importante nella vita di ciascuno di noi.
Una mamma straniera mangia, parla e si veste, come tutte le mamma. Ma lo fa in modalità diverse, cosa di cui si bambini si accorgono ad intermittenza e cioè nel momento in cui si confrontano con gli altri. Per il resto del tempo la mamma è la mamma, non una persona straniera, e appare assolutamente normale. Sempre e comunque la migliore.
Di questo parla My Mom Is a Foreigner, But Not to Me
della mamma scozzese e di questa sua esperienza, del vivere nel “tuo” paese con una madre straniera, con un forte senso della propria provenienza. Esperienza comune a molti negli Stati Uniti dove tutti provengono da “altrove”.
Il libro è un tributo a tutte le “muttis, mammas, and mamans” che provengono da paesi diversi, come l’autrice delle illustrazioni Meilo So, originaria di Hong Kong e ora residente a Cullivoe on Yell (Scozia), uno dei luoghi più remoti al mondo dove, inutile dirlo è la sola cinese.
Ma soprattuto al concetto di uguaglianza e di pari opportunità. E riguarda anche noi e i bambini nati nel nostro paese. Anche da mamme straniere. E i bambini che da donne italiane nascono e nasceranno in altre nazioni. Mamme, comunque.