Prendo a prestito il titolo dell’articolo di Pierluigi Battista apparso su il numero di oggi di Style in cui l’autore denuncia i tagli ai trasporti ferroviari. Tutto vero, chi pendola lo sa. E fatica. E sperimenta che questo ha conseguenze anche sulla manutenzione della rete, delle stazioni, e via così in una catena di degrado e di abbandono.
Vero è però che la civiltà se ne va anche sul treno, e di questo dobbiamo ringraziare i passeggeri, che sempre più frequentemente mettono i piedi sui sedili, graffitano sottopassaggi e vagoni, gettano la carta a terra, non silenziano i cellulari e neppure se stessi, viaggiano non pagando il biglietto.
Resiste una minoranza di persone educate che sopporta, e continua a prediligere il treno per non contribuire al collasso delle città, all’inquinamento, a volte perché non ha scelta per non soccombere ai costi del carburante e delle autostrade. Tenta in tutti i modi di difendersi, lo fa spesso isolandosi, cercando scompartimenti fatti di suoi simili, dove spesso e per fortuna in silenzio si legge. Lo dimostrano gli scatti rubati e postati su http://cartaresistente.wordpress.com/category/sul-treno/
Libri da treno, cioè brevi, leggeri, comprati alla stazione prima di partire? non sempre… in ognicaso libri. Che aiutano a salvare il tempo, sempre troppo poco, sottraendolo alla volgarità, alle immagini. Destinandolo al ricordo e al sogno, almeno per un po’.
Penso che il treno per molti aspetti rifletta lo stato di questo Paese.
proprio così, con dentro anche quelli che leggono perfortuna…:-)
Il treno è un Bignami dell’Italia, un concentrato racchiuso in vagone. C’è il meglio, il peggio e tutte le sfumature che vanno dall’uno all’altro