La collega Colleen Theisen, bibliotecaria dell’Università dello Iowa, ha recentemente scoperto, nel taglio esterno di una serie di libri dell’800, dei deliziosi paesaggi dipinti. La “tradizione” di dipingere i piatti esterni dei libri risale al 1650 e questi “dipinti” rimangono segreti si a quando non si fanno scorrere le pagine a ventaglio.
I libri, di Robert Mudie (nato a Dundee, Scozia, nel 1777) sono 4, uno per stagione, così come i dipinti, di autore ignoto, e databili dal 1837 .
Comunque, a me piace pensare che autore dei dipinti sia lo stesso Mudie, che fu autore, editore, giornalista e anche insegnante di disegno alla Royal Academy di Inverness e che sposò in seconde nozze Frances Wallace Urquhart, figlia del Capitano Urquhart.
Tanto basta a me e a Mr. Tower per decidere che è il momento di tornare in Scozia, sulle tracce di Robert Mudie. E ripercorrere il nostro tragitto preferito sino ad Inverness.
Partendo da Glasgow, dove siamo stati tante volte per la Celtic Connection. I cieli mozzafiato. Gli scrosci improvvisi e gli squarci di luce. Il Kintyre dove abbiamo la nostra panchina preferita per goderci lo spettacolo canticchiando la celebre canzone di Paul McCartney.
Loch Lomond e Loch Ness, che non si sa mai. La sosta obbligata per acquisti e lunch a Loch Fyne. Il suo piccolo cimitero e la banda di cornamuse che si materializza tra la nebbia. I “wellies” con cui sguazzare nel fango.
Invereray. Le case che vorremmo. Le pecore che non belano e le mucche che non “muccano”.

Dylan: “Cos’è la zona del crepuscolo?” Terence: “e’ un confine, un attimo dilatato all’infinito, è il momento in cui la vita non è ancora morte, e la morte è ancora vita”
Glencoe come lo abbiamo rivisto solo in Skyfall.
Le sferzate di vento che soffia sulle coste.

Acquerelli incorniciati di malva e silene. Erica ed erba violacea di brughiera e piccoli crateri di acqua torbosa e increspata. In alto, un nibbio si infila nei buchi del vento. – La casa rossa, Mark Haddon
Il tutto prendendoci il lusso di vagabondare qua e là, senza seguire la strada più ovvia. Come nella vita, seguendo la più lunga e tortuosa strada del cuore. Che nelle Highlands a noi batte più forte.
My Heart’s In The Highlands
Farewell to the Highlands, farewell to the North,
The birth-place of Valour, the country of Worth;
Wherever I wander, wherever I rove,
The hills of the Highlands for ever I love.
My heart’s in the Highlands, my heart is not here;
My heart’s in the Highlands a-chasing the deer;
A-chasing the wild-deer, and following the roe,
My heart’s in the Highlands wherever I go.
Farewell to the mountains high covered with snow;
Farewell to the straths and green valleys below;
Farewell to the forests and wild-hanging woods;
Farewell to the torrents and loud-pouring floods.
My heart’s in the Highlands, my heart is not here;
My heart’s in the Highlands a-chasing the deer;
A-chasing the wild-deer, and following the roe,
My heart’s in the Highlands wherever I go.
Che meraviglia! Grazie di questa stupenda condivisione 🙂 buona giornata
grazie a te, felice ti sia piaicuto
buona giornata
Tornaci presto, Cinzia. Vogliamo altre foto.
mi piacerebbe portarvici, tu amelie e benjamin…sareste perfetti 🙂
mi piacerebbe portarvici, tu amelie e benjamin…sareste perfetti 🙂