UN INDOVINO CI DISSE IL FILM – CHIAMATA ALLE ARTI
Ovada (AL) – 7 giugno 2013
Serata di raccolta fondi per sostenere la produzione del film tratto da Un indovino mi disse di Tiziano Terzani.
Il progetto cinematografico in generale
A fine dicembre è stata lanciata sul web la campagna di raccolta fondi per realizzare un film da quello che è forse il libro più amato di Tiziano Terzani: Un indovino mi disse.
L’idea è del regista milanese Mario Zanot, documentarista e visual effects supervisor, che ha collaborato, tra gli altri, con Giuseppe Tornatore e Nanni Moretti.
Zanot incontra Terzani nel 2004 per girare Anam il senzanome, l’ultima intervista rilasciata dal giornalista-scrittore prima di lasciare il suo corpo, come egli stesso amava definire la sua morte imminente.
Sono passati otto anni da allora e si sente ancora forte la mancanza del suo messaggio di amore per la vita e di ripudio della violenza.
Il film Un indovino mi disse ripercorrerà il viaggio di Terzani alla scoperta del cuore magico dell’Asia, un viaggio che il giornalista fece nel 1993, spostandosi senza mai prendere aerei.
All’apice della sua carriera infatti, in crisi umana e professionale, per cercare di salvarsi dalla depressione, Terzani si aggrappa alla profezia di un vecchio indovino di Hong Kong: ricordati, nel 1993 non devi volare, perché corri un gran rischio di morire. Quella maledizione si trasforma per lui in una benedizione, un’occasione per reinventarsi la vita.
In bicicletta, nave, pullman, a piedi, Terzani parte verso l’Asia più misteriosa per un reportage sugli indovini, che gli farà incontrare personaggi picareschi, eroici, tragici. In quello stesso anno, l’elicottero sul quale sarebbe dovuto salire cade. Un caso? Al di là della sua veridicità, la profezia lo aiuta a trovare una nuova dimensione umana e spirituale.
Un indovino mi disse sarà girato tra Vietnam, Laos, Cambogia, Birmania e Thailandia.
La sceneggiatura – a cui ha collaborato anche Angela Staude Terzani – è già pronta e alcuni partners stranieri hanno mostrato vivo interesse per il progetto. In Italia, invece, Rai Cinema e Medusa hanno messo in dubbio che ci siano persone interessate a vedere un film su Terzani, dopo otto anni dalla sua morte.
Il regista Mario Zanot è invece convinto che il suo ricordo e il suo messaggio siano vivi ancora oggi, e per questo ha scelto di rivolgersi direttamente al pubblico per finanziare, almeno in parte, questo progetto. Si tratta di una scelta che a uno spirito libero come quello di Terzani sarebbe certamente piaciuta, come conferma la moglie Angela in una breve testimonianza che è possibile vedere sul sito del film.
Andando su http://www.unindovinocidisse.it è possibile dare il proprio contributo al progetto, versando pochi euro ma anche cifre più alte. In cambio si ha diritto a una ricompensa. Ad esempio chi sceglie di versare 50 euro vedrà il proprio nome nei titoli di coda del film, donando 100 euro si potrà ricevere a casa, su card usb, il film Anam il senzanome Atto II, le immagini inedite ed esclusive dell’ultima intervista a Tiziano Terzani, dando un contributo superiore ai 150 euro si avrà diritto inoltre a una copia della sceneggiatura, autografata dal regista e dagli attori.
Per promuovere il progetto sono in programma iniziative in tutta Italia, durante le quali ripercorrere insieme la vita di Terzani, corrispondente di guerra, viaggiatore e uomo di pace.
I soldi donati dagli utenti del web e quelli raccolti durante questi eventi andranno ad affiancarsi ai finanziamenti dei partners stranieri, per coprire il budget complessivo del film che si aggira intorno al milione e mezzo di euro. L’obiettivo è quello di uscire nelle sale nel 2014, in occasione del decennale della morte di Terzani.
Una parte degli incassi del film verrà devoluta a Emergency, per l’ospedale di Lashkar-gah in Afghanistan, intitolato a Tiziano Terzani. Si tratta di un centro chirurgico in cui il 60% dei pazienti ricoverati è curato per ferite di guerra causate da bombe, mine antiuomo e pallottole e dove un terzo dei pazienti ha meno di 14 anni.
In ogni caso, se la cifra raccolta attraverso il finanziamento popolare non dovesse essere sufficiente a garantire la produzione del film, l’intero importo, tolte le spese documentate, verrà devoluto ad Emergency.
L’iniziativa presso Ovada (AL) a cura di Il Salotto Circolo Ricreativo
Spazio Sotto l’Ombrello (via Sligge, 10)
ore 21:00
Il programma della serata prevede proiezioni di filmati, tra cui parti di Anam il senzanome e Anam Atto II, letture di brani tratti dai libri di Terzani e musica suonata dal vivo.
L’idea è quella di ripercorrere insieme la vita di Terzani e, in particolare, il viaggio nel cuore dell’Asia, raccontato in Un indovino mi disse, un viaggio che, per lo scrittore, è stato tappa fondamentale di un percorso di trasformazione da corrispondente di guerra a uomo di pace.
Le letture saranno a cura di Fabrizio Matteini. Gli intermezzi musicali verranno eseguiti dalla cantante Flavia Barbacetto e dal violoncellista Stefano Cabrera del gruppo Almost 3.
Nel corso della serata il regista Mario Zanot presenterà il progetto del film tratto da Un indovino mi disse. Con lui Max De Martino, fotografo e coordinatore del sito internet ufficiale dedicato a Tiziano Terzani. Interverrà anche Silvia Bona, volontaria del gruppo Emergency di Alessandria.
L’iniziativa vedrà anche la partecipazione straordinaria del sassofonista e compositore Antonio Marangolo.
A seguire un rinfresco offerto dal Biscottificio Tre Rossi di Ovada e dall’Azienda Agricola Cascina Boccaccio di Tagliolo Monferrato.
L’ingresso sarà libero. Chi lo vorrà potrà fare una donazione per finanziare il film.
L’evento, patrocinato dal Comune di Ovada, è stato organizzato grazie alla preziosa collaborazione del Circolo Ricreativo Il Salotto.
Informazioni utili:
tel. 02/5691340 (Storyteller)
info@unindovinocidisse.it
http://www.unindovinocidisse.it
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.478218588914851.1073741833.100001801418934&type=1
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