<<….Torno sempre anch’io e sempre più mi domando se dopo tanta strada fatta in cerca d’un senso all’insensata cosa che è la vita, questa valle non sia dopotutto il posto più altro e più sensato; e se, dopo tante avventure tanti amori per il Vietnam, la Cina, il Giappone e ora l’India, l’Orsigna non sia – se ho fortuna – il mio vero ultimo amore.>> – Tiziano Terzani
Geograficamente parlando è impossibile definirla un’isola posta com’è sull’Appennino Toscano. Ma è la qualità delle persone che la abita che la rende isola (felice).
Ci siamo stati come tanti perché ne avevamo letto nei libri di Tiziano. In fuga dalle nostre vite che rotolano un giorno dietro l’altro: troppi volti, troppe parole, suoni. Molti inutili. Ma Orsigna ci ha conquistati. Non c’è nulla di addomesticato all’Orsigna. Tutto è originale e proprio per questo affascinante. Le strade impervie, i boschi fitti e non troppo curati, le case sparse in piccole contrade e le piccole case nel centro del paese.
Abbiamo scelto di stare al Contadino in una casa in condivisione con altri : Riccardo ed Emanuela ne sono i proprietari e da subito li senti amici.
Con Angelica, da Roma in cerca di sé, abbiamo condiviso cucina, camino e molte molte chiacchere sul nostro presente e sul suo futuro.
All’Albero con gli occhi dove i tanti appassionati lettori di Tiziano lasciano ancora oggi un ricordo abbiamo incrociato una giovane coppia con bimba che avremmo rivisto a Casa Moretto e la domenica in piazza. Da lì la vista è mozzafiato, ed è forte il contrasto che si percepisce tra intimità e grandezza degli spazi. E in luoghi come quello, in quel silenzio, le tante parole che ogni giorno pronunciamo appaiono vuote. Il silenzio facilita il viaggio, quello vero, quello dentro di sé.
Ed è questo soprattutto il viaggio che hanno fatto le giovani coppie che hanno scelto di vivere all’Orsigna portando a 50 il numero degli abitanti stabili tra i quali è molto forte la solidarietà e la partecipazione.
Il solo bar occupa una stanza al primo piano di una casa nel centro del paese. E’ gestito da una Cooperativa perciò ragazzi e ragazze del paese si avvicendano in turni di mezza giornata ciascuno, è dotato di Wi-fi e di postazione internet. Sempre della Cooperativa è Il Molino di Berto, un minuscolo e ottimo ristorante di cui si occupa Leonardo, che a Firenze vendeva frutta e verdura.
E’ un cultore del prodotto tipico e conosce ogni tipo di frode alimentare. Si è trasferito all’Orsigna con Franscesca, la moglie, e la piccola Aurora per la quale vuole un’infanzia libera e serena. Ci sono poi Adele e Salvo, con il piccolo Gabriele (bambino “capretta” come l’ho soprannominato io) che vivono proprio accanto alla casa di Terzani . Adele è casalinga, si occupa della casa, del bimbo, di galline e conigli.
Salvo è muratore ed è amico di Folco ma da quando ha famiglia e vive stabilmente all’Orsigna fatica a seguirne i percorsi mentali: il tanto lavoro e le responsabilità famigliari hanno avuto il sopravvento.
La storia che più mi ha colpito è quella di Valerio e Lorraine. Lorraine è irlandese e ha seguito Valerio in Italia prima a Montecatini dove hanno vissuto per un po’ e poi all’Orsigna. Ora allevano capre e pecore e producono formaggi insuperabili.
Hanno lasciato Montecatini quando Valerio ha perso il lavoro e all’Orsigna hanno trovato solidarietà ma soprattutto un’alternativa alla vita a contatto con la criminalità, prostituzione e gioco d’azzardo per lo più. La cosa ci ha molto colpiti, più di me Cesare che a Montecatini va da almeno 50 anni due volte l’anno per le cure termali, prima con entrambi i genitori ora con la madre, e per quell’aria tranquilla e borghese che li fa sentire a proprio agio.
Tutti questi ragazzi sono soprattutto persone sorridenti e accoglienti, hanno scelto di faticare perché fanno lavori umili e combattono piccole e personali lotte contro il malcostume. Penso che le loro storie meriterebbero di essere conosciute.
Se un giorno vi venisse voglie di fuggire da tutto e da tutti provate l’Orsigna. Tornete con la percezione che un mondo migliore sia possibile.
Devo dire, negli ultimi trent’anni, non ho letto i vostri giornali, non ho visto la vostra televisione, non ho un telefonino, ho un modo diverso di comunicare per cui certo che sono diverso. Lo so, la vostra vita non è facile; voi avete il senso di essere isolati, che il mondo non è vostro. Certo che uno legge il corriere dello sport, perché quello di cui parlo gli pare un problema che non lo tocca. È frustrato perché il mondo è di quegli altri: di quelli con la cravatta, di quelli che hanno il potere, di quelli che hanno i soldi. E lui si deve consolare con una piccola cosa: la sua amica, un viaggio al mare, una pizzettina. Il mondo è degli altri.
E il mio messaggio ragazzi è questo: Il mondo è vostro! Potete cambiarlo, non fatevi intrappolare in ruoli che non vi piacciono, perché si può fare l’avvocato, il medico, il giornalista, lo psicanalista, il muratore, il fabbro… Lo si può fare amando quel che si fa. E si può in ogni professione: inventarsi un margine di personalità, farlo con passione e con amore. Ve lo garantisco, l’ho fatto io ed è possibile per tutti. E il mio messaggio ragazzi è questo: il mondo è vostro! – Tiziano Terzani
L’ha ribloggato su Sciamammae ha commentato:
Orsigna
You really make it seem so easy with your presentation but I find this topic
to be actually something that I think I would never understand.
It seems too complex and extremely broad for me.
I am looking forward for your next post, I’ll try to get the hang of it!