Ecco il tema del nuovo numero de Il Colophon
Tranne che per le fiabe illustrate di molta produzione attuale io la penso più o meno così
C’è chi scrive libri per bambini e chi scrive libri sui libri scritti per bambini ma non penso assolutamente che venga fatto per i bambini. Penso che tutti quelli che si preoccupano tanto dei bambini in realtà si stiano preoccupando di se stessi, di tener insieme il proprio mondo e indurre i bambini ad aiutarli in questo compito, indurre i bambini a convenire che si tratta davvero di un mondo. A ogni nuova generazione di bambini bisogna dire: “Questo è un mondo, questo è quello che si fa, è cosi che si vive”. Forse la nostra paura costante è che arrivi una generazione di bambini a dire: “Questo non è un mondo, questo non è niente, e non c’è nessun modo di vivere”.
Diario della tartaruga, Russell Hoban
Nel mio articolo Davvero basta un poco di zucchero? racconto i miei preferiti, come e perché.
Credo che Mary Poppins (in quella stessa edizione con le immagini del film) sia stato il primo libro con cui ho imparato a leggere ad alta voce, tormentavo la mia povera e paziente nonna con l’incipit sul Viale dei Ciliegi ma non è un libro che ho amato molto. Il primo che mi ha trasmesso un qualche tipo di insegnamento credo sia stato Piccole donne. La letteratura cosiddetta per bambini è un affare tremendamente serio e continuo a praticarla ancora oggi a dimostrazione del fatto che i buoni libri accessibili ai piccoli sono godibili anche per gli adulti.
Io mi perdo quando catalogo i libri per bambini, Alcuni sono stupendi, altri, come dice Mentemina, possono essere deleteri, Piccole Donne è un patrimonio di tante di noi. Ti consiglio di leggere Volevamo essere Jo di Emilia Marasco.
Grazie 😉
E c’è chi scrive pessime cose, tanto sono per bambini.
La letteratura per l’infanzia è un territorio paludoso.
E’ vero. Eppure ci vorrebbe maggiore attenzione .