Avete un’amica/o appassionata/o di food alla quale volete regalare un libro ma ne ha un’infinità o magari ne scrive?, l’appassionata/o siete voi? Allora la ristampa di Le diners de Gala di Salvator Dalì è quello che ci vuole. Un libro a lungo solo immaginato, pare che a 6 anni volesse fare il cuoco, e che fu stampato per la prima volta nel 1973. Lo ha ripubblicato Taschen. Prendendosi sul serio l’Autore ne sconsiglia l’acquisto a inappetenti, fissati con le diete, vegeteriani per non parlar di vegani
“Les dîners de Gala è dedicato esclusivamente ai piaceri del gusto… Se siete uno di quelli che calcolano le calorie e trasformano le gioie del cibo in una forma di penitenza, chiudete subito questo libro; è troppo vivace, troppo aggressivo e troppo impertinente per voi.”—
Il libro è dedicato alla moglie e musa Gala, ed è un misto di arte surrealista e fantasia. Un esempio: pasticci di rana e uova millenarie senza le quali una cucina non merita di essere considerata tale e va distrutta. Anche se la ricetta delle uova millenarie mi ha ricordato una pietanza vomitevole di cui Mr Tower mi ha mandato foto dalla Cina, e quindi immagino che così surreale proprio non sia.
Anzi, credo si tratti di quello che viene definito “pidan”, un metodo tradizionale di conservazione delle uova che avviene per fermentazione, lasciando per 100 giorni uova di anatra in un composto di acqua, sale, carbone e ossido di carbonio. Nella tradizione cinese si usa servire l’Uovo dei cento anni come “antipasto”, tagliato in quarti e “marinato” leggermente con aceto cinese, vino cinese, salsa di soia chiara e poco olio di sesamo insieme a dello zenzero fresco e dell’aglio.
Ma nonostante molte ricette e ingredienti appaiano improbabili in realtà in alcuni casi provengono dai più famosi ristoranti di Parigi: Lasserre, La Tour d’Argent, Maxim e Le Train Bleu.
Dalì e la moglie erano famosi per le cene molto opulente che offrivano ai loro ospiti. Animali selvatici vagavano liberamente per le sale e gli invitati erano tenuti ad indossare costumi molto stravaganti così che le cene si trasformavano in happening più teatrali che gustativi.
Moda che fu seguita anche dal Barone Guy de Rothschild e Signora
E’ diviso in 12 capitoli e contiene 136 ricette, illustrate dall’Autore, suddivise per ordine di portata e accompagnate da su riflessioni sugli argomenti di conversazione a tavola.
Pare che della prima edizione ne esistano in circolazione circa 400 copie vendute per centinaia, anche migliaia di dollari.
Alla gastronomia si aggiunge un tocco di erotismo, utile nel caso fosse necessario risvegliare altri appetiti.