L’idea me l’ha data l’articolo di Giusi Meister apparso oggi nel suo blog per celebrare i 70 anni dalla morte di Anna Frank. https://bibliotecadisraele.wordpress.com/2015/03/16/anne-frank-70-years-after-her-death-her-diary-remains-one-of-the-most-enduring-symbols-of-human-suffering-during-the-holocaust-the-independent/#comment-6420
Il momento è cruciale, sono sempre tra noi, e non sono fantasmi, esecutori di un passato che abbiamo sperato di veder dissolversi col tempo. Poco può la memoria. Forse anche un riconoscimento. Ma mi piace pensare che in quel diario sia scritta una storia che potrebbe essere anche di ciascuno di noi. Ma soprattutto di chi oggi si rende artefice di gesti terribili.
La memoria può molto, ma a volte non riconosciamo le forme alterate delle stesse manifestazioni. Forse fa comodo cosí…