Cameron chiede alla Scozia di non votare per l’indipendenza dal Regno Unito. Teme un indebolimento della nazione. Da parte loro sono molti gli Scozzesi a non essere così certi della vittoria degli indipendentisti: hanno gli stessi timori. Anche se nelle città più importanti i segnali di desiderio di autonomia e di rinnovamento sono molto evidenti. Prendi Glasgow ad esempio. In un anno è molto cambiata , ben oltre gli slogan. Sino allo scorso anno lo slogan della città era “Scotland with style”, che inevitabilmente riconduceva alla tradizione, anche nei dettagli e nelle manifestazioni più ovvie. L’abbigliamento, ad esempio. Eh già perché da quest’anno per le strade di Glasgow non transitano più signori in kilt, nemmeno all’interno dei negozi di abbigliamento tradizionale che per lo più stanno sparendo. Nelle vie centrali ne rimane uno in Buchanan Street, che è sempre stato molto turistico e uno in Merchant. Nelle vie periferiche alcuni hanno in vetrina enormi cartelli “On Sale”.
C’è poi “ The House Of Cashmere” che vende prodotti di ottima qualità, tipicamente scozzesi, provenienti dalle Ebridi, dalle Isole Aran, Elgin e Lochcarron.
E proprio dalla tessitura di Lochcarron proviene il Princess Diana Memorial Tartan , la sola variante al Royal Stewart Tartan, autorizzata dalla Regina. http://www.lochcarron.com/
Il negozio è gestito da un giovane signore indiano, o meglio di origini indiane, perché è ormai a tutti gli effetti cittadino Scozzese. Il che rimanda al nuovo slogan adottato dalla Municipalità in vista degli Giochi del Commonwealth “People Make Glasgow”.
E che manifesta chiaramente come l’intreccio tra razze sia perfettamente riuscito. Perché è così malgrado tutto che le nazioni, la Scozia nello specifico, si rinnovano. Sempre troppo presto per me, che temo che l’indipendenza indebolisca lo spirito nazionalistico scozzese. Troppo tardi per Diana, non a caso la sola icona “Royal” vista in città.
wow il triofno della fantasia scozzese 🙂