C’è chi scrive libri per bambini e chi scrive libri sui libri scritti per bambini ma non penso assolutamente che venga fatto per i bambini. Penso che tutti quelli che si preoccupano tanto dei bambini in realtà si stiano preoccupando di se stessi, di tener insieme il proprio mondo e indurre i bambini ad aiutarli in questo compito, indurre i bambini a convenire che si tratta davvero di un mondo. A ogni nuova generazione di bambini bisogna dire: “Questo è un mondo, questo è quello che si fa, è cosi che si vive”. Forse la nostra paura costante è che arrivi una generazione di bambini a dire: “Questo non è un mondo, questo non è niente, e non c’è nessun modo di vivere”.
Diario della tartaruga, Russell Hoban
Diario della tartaruga è la storia una scrittrice di libri per ragazzi e di un librario e delle loro vite alla deriva. Sino a quando, davanti alla vasca delle tartarughe, matureranno un istinto e un’idea rivoluzionaria: rapire le tartarughe e liberarle in mare. Lessi questo libro nel 1986, allora pubblicato da Feltrinelli, ma lo ricordo ancora con dolcezza e trovo sia di una straordinaria attualità perché è una storia incantevole di solitudini urbane e di ricchezze interiori vissute nell’anonimato. Che oggi sono i blog a liberare.
L’ha ribloggato su occhimentecuoree ha commentato:
“Rebloggo” un vecchio post strettamente collegato al mio ultimo sui libri per famiglie “diverse”. Sono in fondo strettamente collegati e il libro “Diario della tartaruga” sempre tra i miei preferiti.
Che bella la frase fonale. Arguta. Vera. Un libro accattivante
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