Non si scrivono più lettere. E’ un dato di fatto. Si scrivono mail, sms, ma lettere no. Così come gli inviti. Le lettere hanno cambiato la storia, hanno cambiato vite. Ce lo ricorda Simon Garfield in L’arte perduta di scrivere le lettere, restituendoci tutto il romanticismo che accompagna questo ormai quasi perduto gesto. Il libro vuole essere una celebrazione, un lamento ma anche fonte di ispirazione, Come potremo, come potranno ricostruire la nostra storia senza le lettere?
Nel libro sono contenuti aneddoti interessanti che riguardano Oscar Wilde, Virginia Woolf, le abbreviazioni usate dai Romani per dire che tutto andava bene, i tradimenti di Schulz spesso confessati nelle strisce dei Peanuts, il mercato antiquario delle lettere….e molto altro. Per finire con una curiosità che riguarda la Regina Madre . Dimenticatevi i tradizionali “a presto” o “con i miei migliori saluti….”.
Insomma. Leggetelo. Ma soprattutto scrivete. Perché come scritto da Katherine Mansfield “Questa non è una lettera ma le mie braccia intorno a te per un breve momento”.
Un buon consiglio per iniziare bene l’anno. Cercherò e leggerò. Grazie.
buongiorno Adelio, grazie dei commenti. e buon anno, se possibile 🙂
Il lato positivo di avere un figlio lontano è quello di poterci scrivere , di tanto in tanto, qualche lettera sebbene sotto forma di mail…. Le stampo, le conservo, anche se non sono come le lettere scritte a mano che rivelano, nella grafia, molto più dei caratteri di stampa.
io lascio lettere anche quando è a casa, spero le raccolga…