Oggi, dopo il minacciato rogo dei libri a Savona, si legge. Si legge più del solito, Cose profonde. Che lasciano segni, che aprono nuovi scenari. Per questa giornata ho scelto Càpita, di Gina Lagorio. Una riflessione sull’esistenza,sul dolore e il corpo, sulle relazioni con gli altri. Una sorta di breviario laico da leggere e rlleggere prima di dormire.
– Càpita di essere felici, senza saperlo, di dare generosamente senza pensare di essere generosi e càpita che di scoprire che la gratitudine è un sentimento raro poco sentito e poco praticato; càpita di essere delusi da qualcuno che non ti aveva illuso ma solo incidentalmente sfiorato.
– C’è tempo per ogni cosa, se càpita. La speranza càpita ed è nutrimento dalla lievità della gioia. E anche volersi bene è giusto che càpiti, perché se non càpita, non ruscirai ad amare gli altri. E passerai come un’ombra nel nulla.
– Càpita che arrivi Natale, senza preavviso o forse con segnali volutamente inascoltati e rimossi.