Ho scritto questo post approssimandosi il 18 ottobre, festività di San Paolo della Croce, patrono della mia città. Dell’evento a cui mi riferisco ciò che mi ha colpito è la competenza delle persone coinvolte e il gusto che ha contraddistinto ogni manifestazione, la ricerca del bello e del meglio. E conseguentemente anche le risorse economiche. Cose inimmaginabili, almeno per noi, allora e ancora oggi, nel tempo presente. Il Santo ci perdoni se qui, nella sua città natale, non si è mai fatto tanto. Ne approfitto per ringraziare i colleghi Mary Broderick, Honora Faul e Dave Pelham della National Library of Ireland di Dublino che con sollecitudine e cortesia mia hanno facilitato il reperimento di notizie ed immagini.
Sotto cieli propizi, nella lontana Ovada,
un giovane crebbe in santità e grazia.
Un grande amore ardeva luminoso nel suo petto
La sua stupenda luce si rifletteva sul suo viso
Nei suoi occhi un desiderio mai accecante
Nel suo cuore un richiamo da campi lontani
E Radunati attorno a lui come guardie del corpo
I sogni che vengono solo da luoghi angelici.
…
E quando il Signore disse, “Riposa, il tuo giorno è finito”
I suoi figli proseguirono trionfanti nel suo nome;
La piccola, sognante e lontana città di Ovada
Aveva ottenuto, grazie a lui, fama imperitura.
Queste strofe sono sola una parte del lungo poema dal titolo “La Gloria di Ovada” che Brian O’Higgins, politico ed editore, devoto cattolico e poeta irlandese, compose in onore di San Paolo della Croce. Lo fece in occasione della manifestazione Ovada in festa che si tenne a Dublino dal 24 al 31 maggio del 1913 a Ballsbridge, sui terreni della Royal Dublin Society. L’evento fu organizzato per raccogliere fondi per i Padri Passionisti che avevano accumulato molti debiti con il loro programma edilizio di ampiamento del Monastero di Mount Argus, eretto nel 1856. Ideatore di questa brillante iniziativa fu Padre Sebastian Slean, allora rettore, supportato da un comitato di dame caritatevoli tra le quali Lady Isabel Contessa di Aberdeen, scrittrice, filantropa e attivista per i diritti civili delle donne. Idearono e realizzarono un progetto veramente ambizioso, con padiglioni e stands, ed eventi continui. Superfluo dire che ebbe un enorme successo, e con i profitti i debiti vennero annullati.
Per l’occasione venne stampato un programma che comprendeva, oltre alle notizie relative a San Paolo della Croce e ai Padri Passionisti, la piantina dell’ Ovada Bazar, una sorta di riproduzione della città natale del Santo, in cui furono realizzate aiuole floreali, sale da pranzo, sale da the, un american bar e una sala da ballo ai lati e al centro un gazebo per la banda, e poi scuderie, guardaroba, servizi e un ufficio postale.
Madrina della manifestazione fu Mary Anderson alias Madame de Navarro , attrice di teatro shakesperiano, americana, andata in sposa ad Antonio Fernando de Navarro, Ciambellano Privato di cappa e spada del Papa, costretta ad abbandonare le scene per motivi di salute all’età di 30 anni. A conclusione della manifestazione, entusiasti dell’enorme successo, il Comitato Organizzatore e i titolari degli stand le donarono una coppa d’argento massiccio con riprodotti i motivi del Ardagh Hoard http://www.limerickdioceseheritage.org/Ardagh/hyArdaghChalice.htm
un ventaglio di madre perla intrecciata con con pizzo Limerick http://www.irishlacemuseum.com/museum/limerickpg.html e la designarono Regina di Ovada. Commossa dai tanti riconoscimenti, Madame de Navarro dichiarò che tutti i successi che le erano stati attribuiti li aveva “deposti ai piedi della Regina di Maggio” il cui nome era onorata di portare. Furono anche predisposti gadget, spilline smaltate, una delle quali recentemente venduta ad un asta.
Ma Brian O’Higgins e Madame de Navarro non furono i soli personaggi noti coinvolti nell’iniziativa. Harry Clarke, uno degli artisti più importanti d’Irlanda, notissimo per le sue vetrate dipinte e illustratore di libri, tra i quali le Fiabe di Andersen e Tales of Mystery and Imagination di Edgar Allan Poe per le cui illustrazioni venne paragonato a Aubrey Beardsley, venne incaricato di realizzare il manifesto che insieme al “programma souvenir” avrebbe completato il piano di comunicazione dell’Evento.
Per l’occasione Clarke realizzò The Watchman of Ovada – Il Guardiano notturno di Ovada. La critica mette in relazione questa, e sue illustrazioni simili, con il Cinema Espressionista Tedesco del tempo.
Sembrò addirittura averne anticipato le immagini così come l’immaginario psichedelico degli anni ’60.
Anche Francis Bacon gli fu avvicinato, considerandoli accomunati da un fascino morboso per i lati più oscuri dell’esistenza.
grazie per il tuo contributo alla conoscenza
figurati…frega niente a nessuno 🙂 viste le foto dell’Azerbaijan?
Quanto narrato è interessantissimo e sorprendente! La nostra bibliotecaria non finisce mai di fornirci occasioni per stupirci ed entusiasmarci! Mi commuove anche il fatto che le festività siano iniziate il 24 maggio 1913, tre giorni dopo la nascita della mia mamma Paulette alla quale racconterò la storia per il nostro più gran piacere!!!
Grazie, per me è molto divertente. Le racconti anche quella di quasi amore e guerra tra un soldato inglese e una nostra concittadina ai tempi della WW1. Comunque ho fatto un’altra interessante scoperta, in ambito francese questa volta…non appena trovo il tempo la pubblico.