“Così appare molto fondata la tesi che sono gli abiti a portare noi, e non noi a portare gli abiti; possiamo far sì che modellino bene un braccio, o il seno, ma essi ci modellano a piacer loro il cuore, il cervello, la lingua.”
Questa l’opinione di Virginia Woolf sulla moda, lei che sembrò non occuparsene. Nel 1924 per un ritratto che sarebbe apparso su Vogue in indossò un goffo e “old fashioned” vestito nero appartenuto a sua madre.
Di lei qualcuno disse “sembrava sempre che prima di uscire fosse stata trascinata attraverso una siepe”. Ma nonostante ciò, senza volerlo, creò uno stile.
Stile che si estese anche ai luoghi che frequentò, Charleston su tutti, la casa di campagna dove visse insieme ad alcuni membri, parenti prossimi, di Bloomsbury. Casa in cui tutto venne dipinto: pareti, mobili, tessuti.
Il tutto trasferito da Burberry nella Bloomsbury Collection A/W 2014-2015: su cappotti, giacche, mantelle, scarpe, borse e molto altro.
Che ne direbbe il gruppo ispiratore? Le borse ad esempio costano dai 3000 ai 37000 Euro (l’esemplare in coccodrillo dipinto a mano). Mission della Maison sarebbe quello di proporre un look sofisticato ed intelligente, che trasmetta forza, indipendenza e coraggio.
Il che alimenta in me il sospetto che qualcuno in Burberry non abbia mai letto Virginia.
Le immagini riprodotte sui capi di abbigliamento e gli accessori provengono da Charleston.
Nell’attesa di una visita http://www.charleston.org.uk/ allora vi consiglio la lettura, meglio l’acquisto, di Charleston. A Bloomsbury House and Garden di Virginia Nicholson.
Io lo tengo sempre a portata di mano insieme al più recente The Bloomsbury Cookbook: ricette per lo più irrealizzabili ma uno spaccato originale e brillante di appettiti letterari e artistici.
https://eyesmindandhearthaboveall.wordpress.com/2013/06/12/in-the-jungle/
https://eyesmindandhearthaboveall.wordpress.com/2013/04/21/charleston/
https://eyesmindandhearthaboveall.wordpress.com/2013/04/20/english-mood/
Una casa davvero singolare, una sollecitazione costante dei sensi. Non so se riuscirei a viverci. Ogni tanto ho bisogno di quiete
si anch’io, di una bella celletta monacale…svuotare il database e ripartire.
L’ha ribloggato su Blogging Woolfe ha commentato:
A post on Virginia Woolf and Bloomsbury — in Italian.
Molto interessante,complimenti