Rosh ha Shanah: Shanà tovà! / ראש השנה : עינת צרפתי

candele roshI prossimi giorni sono giorni di festa per gli amici ebrei. Si celebra lo Rosh ha Shanah, il capodanno ebraico. Lo si festeggia in autunno, perché indica l’inizio dell’anno agricolo, fondamentale nell’antica economia e concezione del tempo.

Ed è una festa molto intima, perché tradizionalmente è considerato anche il “Giorno del Giudizio” . Il giorno in cui Dio prende in esame le azioni dell’uomo e stabilisce il suo giudizio (che verrà poi fissato 10 giorni dopo in occasione di Yom Kippur). In questo lasso di tempo quindi si ha il tempo di rimediare ai propri errori abbandonando le trasgressioni e meritarsi il perdono di vita.

Sono molti i rituali legati a Rosh ha Shanah: dal camminare lungo un corso d’acqua dove gettare oggetti inutili, al suono dello Shofar, un corno di montone, che vuole risvegliare il popolo ebraico dal torpore e ricordargli che sta per avvicinarsi il giorno in cui verrà giudicato.

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Ma è il seder (la cena) di Rosh ha Shanah il momento più denso di significati. Prima di iniziare il pasto si santifica la festività recitando il kiddùsh su un bicchiere di vino o succo d’uva.

Subito dopo il kiddùsh si fa la netilàt yadaim, il lavaggio rituale delle mani per il pane. Quando tutti sono seduti a tavola si alzano due pani interi e si recita la benedizione di Hamotzì. La challà, il pane intrecciato del venerdì sera, che in quest’occasione prende forma rotonda, simbolo del ciclo della vita e della vita e dell’integrità dell’universo creato è coperto di semi, sia di sesamo o di papavero blu, simbolo di fertilità e prosperità. Sebbene il coltello sia presente a tavola, la Challah non si taglia, ma si spezza subito dopo la Benedizione, per distribuirla ai commensali che la intingono nel miele.

challaE’ uso mangiare cibi che simboleggiano dolcezza, benedizione ed abbondanza come simbolo del tipo di anno che desideriamo ricevere, ad esempio una fetta di mela intinta nel miele  o i fichi. Si porta in tavola il melograno per essere benedetti con tante mitzvot e perchè nel melograno sono contenuti 613 semi, tanti quanti sono i precetti che un buon ebreo deve seguire.

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Si pone in tavola una testa di pesce, che simboleggia il primato nell’osservanza delle regole.

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Se poi avete un amico come Yossi, il seder diventa molto di più di una cena. E’ uno spettacolo di colori, di art de la table,  un rituale lunghissimo per il quale è richiesta una pazienza rara tra i non ebrei.

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Pazienza che  preferisco chiamare rispetto, e quindi desiderio di capire e accogliere. Il solo che può portare frutti.

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E ora la ricetta per fare la Challah, come indicato da Elena Loewenthal in “Gli ebrei questi sconosciuti”

250 g di farina, 50 g di zucchero,  un uovo,  un cucchiaio di olio,  un pò di sale

1. Formare una “montagna” con la farina, il sale e lo zucchero; fare un “buco” in mezzo dove versare l’uovo.– 25 g di lievito di birra in cubetto fresco o una bustina di lievito liofilizzato.

2. Cominciare ad impastare e aggiungere a poco a poco il lievito fresco  diluito in acqua tiepida.

3. Impastare e aggiungere l’olio continuando ad impastare.

4. Si deve ottenere una palla di pane abbastanza omogenea.

5. Lasciare lievitare con un panno sopra per 2 a 3 ore.

6. Si possono fare diverse challoth sia con due o tre trecce.
8. Mischiare un rosso d’uovo con un pò di caffé e con un pennello da torta ricoprire le challoth in modo omogeneo.
9. Cuocere 20 minuti in forno a 160°C.

Shanà Tovà! Auguri! A tutti!

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